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Acquacoltura, secondo il Crea la crisi del Covid ha fatto registrare una caduta del 25-30%

Acquacoltura

La pandemia e soprattutto i vari blocchi che si sono succeduti  hanno colpito anche il settore dell’acquacoltura in modo significativo. In particolare ad incidere è stata la chiusura di hotel, ristoranti e il venir meno del settore della ristorazione collettiva, che rappresentava un 25-30% circa degli sbocchi per il comparto ittico d’allevamento. Ancor di più grave è la situazione per quello della molluschicoltura con grandi quantità di vongole veraci e cozze che sono rimaste in acqua invendute. I dati più recenti del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), confermano questo andamento negativo in particolare per la molluschicoltura, comparto che oggi in Italia rappresenta anche il settore più produttivo.

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